L'ELMETTO ADRIAN MODELLO 1916.


 

L'ELMETTO ADRIAN MODELLO 1916.

L’elmo Adrian modello 1915 è stato il primo copricapo protettivo del soldato italiano durante il primo conflitto mondiale. Esso era in quattro pezzi. Calotta, crestino visiera e coprinuca. Questi ultimi erano dapprima uniti con un punto di saldatura e successivamente con due chiodini ribattuti. Proprio questa peculiarità ne ha sancito il declino a vantaggio dell’elmo modello 1916. Infatti, quando l’elmo modello 1915 era colpito sul fianco, si sfaldava e la visiera ed il coprinuca saltavano provocando gravi ferite alla testa ed al volto di chi lo indossava. Nell’elmo 1916 quest’inconveniente venne superato in modo molto semplice e definitivo. La calotta, la visiera ed il coprinuca erano in un solo pezzo. Il foglio di acciaio era, infatti, di dimensioni maggiori e stampato in maniera tale da ricavare l’elmo in un unico blocco. Vi era poi il crestino applicato alla sommità della cupola con quattro punti di saldatura.
 
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I vantaggi di questo elmo erano quindi molteplici. Da una parte si salvaguardava maggiormente l’incolumità del soldato che lo calzava, dall’altra si velocizzavano i tempi di produzione e si diminuivano di conseguenza i costi.
L’elmo modello 1916 è tutto italiano. Venne prodotto solo in Italia ed equipaggiò il nostro esercito fino alla fine della guerra ed oltre.
 
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Reca la colorazione grigio/verde tipica del Regio Esercito e l’imbottitura è in pelle marrone e feltro grigio verde. Il sistema di ancoraggio all’elmo è analogo al modello 1915. L’unica differenza è rappresentata dall’attacco del soggolo che non è più fissato ai chiodini che univano visiera e coprinuca, ma direttamente all’elmo. Verso la fine della guerra fu adottata, per motivi economici, un’imbottitura in tela cerata.
 
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Con la circolare n. 12720 del 15 luglio 1916 il comando superiore dispose l’applicazione dei fregi dei vari corpi e specialità. Fecero, allora, la loro comparsa i fregi in vernice nera identici per forma e dimensioni ai fregi da berretto. Dal momento che i fregi furono dipinti per lo più a mano libera, si possono osservare discordanze e variazioni sul tema rispetto ai modelli ufficiali. Per ovviare a questo "inconveniente" il comando distribuì degli appositi timbri per fregi.
 
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Non è raro trovare degli elmi Adrian o degli elmi modello 1916 con i distintivi di grado dipinti sul lato sinistro. I gradi erano rappresentati da tante V rovesciate quanti erano i galloni che distinguevano l’ufficiale o il graduato.
Fra gli Alpini ed i Bersaglieri si diffuse l’uso di un apposito sistema per il fissaggio della caratteristica penna e del piumetto. Questi inseparabili attributi trovavano alloggiamento in una tasca, di metallo o cuoio, fissata all’elmo sulla destra per gli Alpini e sulla sinistra per i Bersaglieri.
Nel 1917, infine, furono distribuite delle foderine in tela bianca per coprire l’elmo e renderlo più mimetico. Anche a queste ultime furono applicati i fregi solitamente ricamati in filo nero ma talvolta disegnati.
 
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Prima Guerra Mondiale
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